lunedì 13 giugno 2011

Il vincitore occulto

Chi ha vinto i referendum? Ha vinto la Democrazia. Hanno vinto gli italiani.Hanno vinto le parti che hanno proposto il referendum. Eppure c'è un vincitore occulto che tutti si ostinano a ritenere uno degli sconfitti e che invece prima di tutti riscuoterà il premio per la sconfitta.Bossi infatti potrà ora recarsi da un Berlusconi ancora più debole e bisognoso del suo supporto ed elevare il prezzo della sua cooperazione. Ha perso punti col suo elettorato e li vuole subito riconquistare e Berlusconi non potrà dirgli di no. In prima linea c'è il federalismo fiscale ma gli appetiti della lega potrebbero ora andare ben oltre.
La seconda considerazione che vorrei fare è che tutti puntano il dito sul governo ma le leggi vengono approvate dal parlamento e pertanto è contro questo parlamento che dovrebbero levarsi gli strali; è il parlamento (già impasticciato da elementi che sono passati da una parte all'altra) che non è in grado di gestire il paese come gli italiani vorrebbero; è il parlamento che è distante anni luce dal pensiero e dai desideri degli italiani. Dunque anziché attendere invano le dimissioni del governo, Colui che può, non sarebbe sbagliato che facesse ora un pensierino sulla opportunità di sciogliere le camere e indire nuove elezioni piuttosto che consentire il trascinarsi della lenta agonia di una legislatura logora, ingessata e sotto il ricatto di una parte minoritaria.

sabato 11 giugno 2011

Habemus Papam


Non ho visto il film di Nanni Moretti e non so se andrò a vederlo; confesso di non avere molta simpatia per l’artista che, per i miei gusti ha sempre un modo molto personale e spesso radicale di vedere le cose e quindi di proporle al pubblico che sistematicamente, come sempre avviene di fronte alle radicalizzazioni , si divide in pro e contro, ne discute animatamente, col risultato di dare comunque all’opera pubblicità a prescindere dai meriti.

La radicalizzazione dei problemi porta come naturale conseguenza alla eliminazione di ogni forma intermedia: essere adeguati o essere inadeguati, non ci sono vie di mezzo.

Non la penso così! Penso invece che ciascun essere umano può essere più o meno adeguato a risolvere, ad interpretare, a rivestire i ruoli che la vita stessa gli propone nel corso del suo sviluppo. Nessuno è del tutto adeguato e nessuno è del tutto inadeguato ma ciascuno cerca di adattarsi ai vari ruoli a seconda delle circostanze e ci riesce più o meno a seconda delle proprie capacità. Come si dice “ nisciune nasce ‘mparate”; ovvero nasciamo tutti inadeguati, e piano piano ci adeguiamo alle regole di vita grazie agli stimoli di tutto ciò che ci circonda. Nessuno diventa del tutto adeguato, sarebbe come ammettere che la perfezione è raggiungibile. Questa è la condizione umana che ci vede ogni giorno impegnarci per svolgere nel modo migliore i nostri compiti, per adeguarci quanto meglio possibile ai vari ruoli che via via siamo chiamati a svolgere, figli, genitori, educatori, amici, lavoratori, soggetti insomma operanti nella società che ci siamo creata.

Ma tornando al film fantaclericale di Nanni Moretti (dopo la fantascienza e la fantapolitica ora abbiamo anche il fantaclericalismo) credo che solo la mente di chi non conosce la fede ed il potere della fede può partorire una ipotesi come quella presentata nel film. Un uomo di fede a cui venga assegnato il compito di condurre la Chiesa, per quanto nella sua modestia possa sentirsi non all’altezza del compito ( credo che sia stata la prima sensazione di tutti i papi, salvo rare eccezioni di cui non è il caso di discutere ora, uno fu proprio quel Bonifacio VIII che indusse il buon Celestino V alla rinuncia) sa, con la certezza della fede, che Qualcuno lo assisterà e gli darà la forza, la saggezza e la lucidità per portare avanti il compito affidatogli e questo Qualcuno non è certo uno strizzacervelli condannato, lui sì in contrapposizione all’eletto, “ad essere sempre il migliore” perfettamente adeguato. Rifiutare equivarrebbe a smentire la propria fede, un atto inconcepibile che solo un ateo può immaginare. In oltre duemila anni di storia non è mai avvenuto ed il caso di Celestino V è ancora controbattuto con opinioni diverse da parte di vari studiosi che essenzialmente fanno notare prima di tutto che Dante, estremamente religioso, non avrebbe osato mettere un santo all’inferno ( la proclamazione di santità di Celestino è antecedente alla pubblicazione della Divina Commedia) e poiché il padre della lingua italiana sa bene come adoperare le parole se dice “rifiuto” non intende “rinuncia” e quella di Celestino fu un atto di rinuncia.

Leggo nelle recensioni che anche i cardinali vengono rappresentati in una condizione molto umana ma poco o nulla spirituale; giocano a carte, a pallavolo e non so a quant’ altro ma mai vengono ritratti in preghiera. La preghiera, la spiritualità , la fede non fanno parte dell’umano per Moretti e quindi li esclude. Naturalmente se agli uomini di fede togli la fede rimane l’inadeguatezza al proprio ruolo; e così invece di pregare Dio perché li aiuti ad assistere il Papa in crisi chiamano lo strizzacervelli, il nuovo dio che risolve i problemi degli uomini.

Concludo con la considerazione ben nota che alla fine gli atei parlano sempre di Dio e di fede.