scripta non verba
lunedì 13 giugno 2011
Il vincitore occulto
sabato 11 giugno 2011
Habemus Papam
Non ho visto il film di Nanni Moretti e non so se andrò a vederlo; confesso di non avere molta simpatia per l’artista che, per i miei gusti ha sempre un modo molto personale e spesso radicale di vedere le cose e quindi di proporle al pubblico che sistematicamente, come sempre avviene di fronte alle radicalizzazioni , si divide in pro e contro, ne discute animatamente, col risultato di dare comunque all’opera pubblicità a prescindere dai meriti.
La radicalizzazione dei problemi porta come naturale conseguenza alla eliminazione di ogni forma intermedia: essere adeguati o essere inadeguati, non ci sono vie di mezzo.
Non la penso così! Penso invece che ciascun essere umano può essere più o meno adeguato a risolvere, ad interpretare, a rivestire i ruoli che la vita stessa gli propone nel corso del suo sviluppo. Nessuno è del tutto adeguato e nessuno è del tutto inadeguato ma ciascuno cerca di adattarsi ai vari ruoli a seconda delle circostanze e ci riesce più o meno a seconda delle proprie capacità. Come si dice “ nisciune nasce ‘mparate”; ovvero nasciamo tutti inadeguati, e piano piano ci adeguiamo alle regole di vita grazie agli stimoli di tutto ciò che ci circonda. Nessuno diventa del tutto adeguato, sarebbe come ammettere che la perfezione è raggiungibile. Questa è la condizione umana che ci vede ogni giorno impegnarci per svolgere nel modo migliore i nostri compiti, per adeguarci quanto meglio possibile ai vari ruoli che via via siamo chiamati a svolgere, figli, genitori, educatori, amici, lavoratori, soggetti insomma operanti nella società che ci siamo creata.
Ma tornando al film fantaclericale di Nanni Moretti (dopo la fantascienza e la fantapolitica ora abbiamo anche il fantaclericalismo) credo che solo la mente di chi non conosce la fede ed il potere della fede può partorire una ipotesi come quella presentata nel film. Un uomo di fede a cui venga assegnato il compito di condurre
Leggo nelle recensioni che anche i cardinali vengono rappresentati in una condizione molto umana ma poco o nulla spirituale; giocano a carte, a pallavolo e non so a quant’ altro ma mai vengono ritratti in preghiera. La preghiera, la spiritualità , la fede non fanno parte dell’umano per Moretti e quindi li esclude. Naturalmente se agli uomini di fede togli la fede rimane l’inadeguatezza al proprio ruolo; e così invece di pregare Dio perché li aiuti ad assistere il Papa in crisi chiamano lo strizzacervelli, il nuovo dio che risolve i problemi degli uomini.
Concludo con la considerazione ben nota che alla fine gli atei parlano sempre di Dio e di fede.